Pretendere di ballare il Gangan Style in qualsiasi tipo di festa… la Cina mi ha dato anche questo
Perché mi è venuta voglia di scrivere quest’articolo solo oggi, quasi un anno e mezzo dopo che ho lasciato la Cina, è presto detto: sino al mese scorso ho vissuto in piccole città o paesi.
Le dinamiche sociali erano quindi ben differenti da quelle di Beijing, Hangzhou o Shanghai, dove ho passato quattro anni che definirei… intensi.
Il mese scorso, invece, mi sono trasferito a Londra, che di piccolo ha solo il cambio Euro/Sterlina. Sono quindi tornate alla luce tutte quelle piccole o grandi abitudini che, inconsciamente, mi porto dietro dalla patria di Chun-Li, fantasia sessuale latente di tutta la mia generazione, quella cresciuta a colpi Lemonissimo e Street Fighter.
Eccone alcune:
Utilizzare i passanti come scudi umani al momento di attraversare la strada
Quest’abitudine risale al 2008, ovvero al mio primo viaggio a Pechino, quando i vialoni di Dongzhimen erano forieri di ripensamenti perenni e dubbi amletici. E così risolsi il problema attraversando solo ben protetto da una ciurma di viandanti.
A Londra tra l’altro quest’abitudine è abbastanza utile visto che le macchine viaggiano in contromano!
Sorpassare la gente senza pietà nella metro… scusate, The Tube
Nonostante sia italiano – non siamo certo famosi per rispettare le code, – da questo punto di vista sono sempre stato abbastanza educato. Sino a che non sono approdato in Cina, dove se non fai lo slalom tra chi si porta dietro sette quintali di patate e quelli che vanno in giro con il pilota automatico, ipnotizzati da quello che succede nello schermo del loro cellulare, sulla metro non sali mai. Da notare che a Londra gli spintoni sono meno violenti e qualcuno dice addirittura “I’m sorry”.
Tra l’altro ripensare al traffico e alle file mi ha fatto ripensare a questo mitico video: [Leggi di più…]