Quest’articolo è una raccolta di tutti gli articoli dedicati alla grammatica cinese che abbiamo pubblicato qui sul sito.
Le caratteristiche generali della lingua cinese
In quest’articolo viene spiegato che cos’è il cosiddetto “cinese mandarino”, quanti sono i dialetti parlati nella Cina contemporanea, qual è il sistema di scrittura della lingua cinese e che cos’è la parola nella lingua cinese; viene altresì spiegato com’è solitamente strutturata la frase cinese.
In un ultima analisi, si entra nel vivo della lingua, partendo dai pronomi personali, i numeri da 1 a 10. Per finire viene spiegato come fare le domande e la negazione semplice.
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I classificatori
In quest’articolo viene spiegata una classe grammaticale che non abbiamo nella lingua italiana: i cosiddetti classificatori (come li chiamano i sinologi) o numeratori (come li chiamano i nipponisti) che sono presenti, se pur con delle differenze, tanto nella lingua cinese quanto nella lingua giapponese.
In breve, i classificatori (nella lingua cinese) si inseriscono tra numero e sostantivo per poter formulare le costruzioni numerali o quantitative (10 penne, 5 libri, eccetera). Per ciascuna classe di sostantivi esiste un classificatore appropriato che, purtroppo, bisogna conoscere e studiare.
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Gli aggettivi predicativi
In quest’articolo vengono spiegati gli aggettivi della lingua cinese e perché vengono comunemente denotati come predicativi o attributivi. Si chiamano così perché hanno intrinseco il valore di predicato (il verbo “essere”), quindi tutti gli aggettivi non si tradurranno semplicemente con “alto”, “basso”, “magro”, “grasso”, bensì con “essere alto”, “essere basso”, “essere magro”, “essere grasso”.
All’interno di quest’articolo spieghiamo anche come negare gli aggettivi, come formulare le domande tramite gli aggettivi, come collegare due o più aggettivi, come esprimere un cambiamento nel tempo e come usare gli aggettivi in funzione di avverbi.
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La particella di determinazione 的 (de)
In quest’articolo si parla di una struttura caratteristica della lingua cinese, ovvero la struttura “determinante – determinato”. Il determinante è ciò che determina, specifica, caratterizza un qualcos’altro, ovvero il determinato.
Ad esempio, nel sintagma “mi piacciono i cibi appetitosi”, “appetitosi” è il determinante di “cibi”, perché ci dice una caratteristica del determinato “cibo”. A volte, i determinanti possono essere delle frasi vere e proprie che vengono separate dal determinato da una virgola.
In quest’articolo, viene pertanto presentata la particella di determinazione 的 (de), come si usa e come formulare le proposizione relative.
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Localizzatori, verbi e preposizioni di movimento
In quest’articolo viene spiegato che cosa sono i localizzatori (dentro, fuori, a fianco di, davanti a, dietro a, a destra di, a sinistra di, sopra, sotto), quali sono i principali verbi e le principali preposizioni di movimento.
Viene inoltre introdotto il carattere 在 (zai) “in, trovarsi in, essere in”, il complemento di distanza e l’uso del verbo pseudo esistenziale 有 (you) “avere/esserci”.
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La struttura tema-commento
In quest’articolo presentiamo la struttura tema-commento, una delle peculiarità della sintassi della lingua cinese. Il tema è l’argomento principale di cui si parla, mentre il commento è ciò che del tema viene detto. Per esempio: di libri cinesi, io ne vado matto.
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Le preposizioni principali
In quest’articolo si parla di preposizioni che indicano il beneficiario di un’azione compiuta da un altro; si parla di proposizioni finali e causali; proposizioni oggettive e verbi causativi.
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La particella 了 (le)
In quest’articolo viene spiegato nel dettaglio che cos’è, come e quando si usa la particella 了 (le). Questa particella rappresenta uno dei maggiori ostacoli per lo studente di lingua cinese perché i cinesi ne fanno un uso abbondante e, a volte, inconsapevole.
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Gli Avverbi 只 (zhǐ), 就 (jiu) e 才 (cai)
In quest’articolo si parla di due avverbi molto usati nella lingua cinese, 只, 就 and 才. Gli usi di questi caratteri sono molteplici. In maniera succinta, si può dire che il primo esprime una certa “facilità” nell’esecuzione dell’azione, il secondo esprime una certa “difficoltà e lentezza”.
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L’aspetto del verbo
In quest’articolo andiamo a vedere come i verbi nella lingua cinese non si coniugano. Ciò non significa che in cinese non esiste modo di indicare i diversi tempi verbali. Il cinese utilizza diversi accorgimenti per esprimere la differenza di tempo verbale.
In quest’articolo si parla dei vari aspetti che può assumere il verbo: aspetto compiuto, azioni in corso di svolgimento, perdurare dell’azione o dello stato dell’azione.
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I complementi di compagnia, mezzo, strumento, argomento e le direzioni
In quest’articolo vengono descritti nel dettagli i complementi di compagnia, di mezzo, di strumento, di argomento e viene altresì descritto come indicare le direzioni (e quindi poterle ricevere), per potersi muovere con scioltezza all’interno dei confini cinesi.
Gli ausiliari modali
In quest’articolo vengono illustrati nel dettaglio i vari ausiliari modali presenti nella lingua cinese, come per esempio “pensare”, “volere”, “dovere”, “potere”, “sentire”.
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I sostituti interrogativi e la struttura 以…为
In quest’articolo parliamo dei sostituti interrogativi (chi, che cosa, dove, quando, perché) e della struttura 以…为. Questa struttura deriva direttamente dal cinese classico ed è utilissima per gli studenti di cinese avanzato.
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I raddoppiamenti
In quest’articolo andiamo a vedere come nella lingua cinese esiste un modo particolare di esprimere determinati concetti facendo ricorso a degli stessi caratteri: il cosiddetto “raddoppiamento”.
Qui vengono illustrati i principali tipi di raddoppiamento presenti nella lingua cinese: il raddoppiamento dei classificatori, dei verbi e degli aggettivi predicativi.
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I comparativi
In quest’articolo si parla dei comparativi di maggioranza, minoranza e uguaglianza. In realtà, non esiste un vero e proprio comparativo di minoranza, perché si tratta di negare il comparativo di maggioranza e di uguaglianza.
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Le costruzioni particolari
In quest’articolo vengono illustrate delle costruzioni particolari della lingua cinese, come quelle introdotte da 如 (ru) “come” e 不如 (buru) “non come”. Suddette costruzioni derivano direttamente dalla lingua cinese classica e sono molto utilizzate, soprattutto nella forma scritta.
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Le particelle modali
In quest’articolo vengono illustrate le principali particelle modali che vanno inserite alla fine della frase per esprimere qualcosa in maniera efficace e sintetica. Si tratta di particelle atone che possono esprimere sensazioni come lo stupore, ma ce ne sono altre che esprimono la continuità dell’azione e così via.
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I complementi verbali
In quest’articolo parliamo di complementi verbali, che non esistono in italiano. In mancanza di un termine più specifico, vengono definiti come complementi verbali perché si pongono alla destra del verbo per esprimere dei significati particolari. La lingua cinese è molto fotografica, riesce a regalare dettagli incredibili attraverso i complementi verbali.
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Le costruzioni con il 把 (ba)
In quest’articolo si parla delle costruzioni con il 把 e dell’origine di questo carattere. Questo carattere in cinese classico significava “prendere”. Nella lingua cinese moderna ci consente di cambiare la sintassi della frase in soggetto – oggetto – verbo, avvicinando il cinese a quello che è il giapponese moderno.
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Le costruzioni con il 被 (bei)
In quest’articolo si parla di costruzioni con il 被 e della leggera sfumatura negativa che porta questo modo per esprimere il passivo. Questa sfumatura negativa, grazie all’influenza delle lingue straniere (in particolare l’inglese), si sta gradualmente perdendo. Questo carattere porta con sé il significato di “coperta” e “coprire”.
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Le congiunzioni
In quest’articolo si spiegano nel dettaglio le congiunzioni più usate per congiungere due o più frasi: sebbene, tuttavia, poiché, allora, dal momento che, eccetera.
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Le costruzioni in serie
In quest’articolo illustriamo le costruzioni tipiche della lingua cinese che consentono di esprimere tanti significati in maniera rapida ed efficacissima.
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Le domande retoriche
In quest’articolo vengono analizzate nel dettaglio le domande retoriche nella lingua cinese. Come direbbe retoricamente Umberto Eco: “C’è davvero bisogno di domande retoriche?”
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I 成语 (chengyu) “espressioni idiomatiche”
In mancanza di termine migliore, possiamo chiamare i chengyu “espressioni idiomatiche” della lingua cinese. I chengyu sono per lo più composti da 4 caratteri, ma non è raro trovarne alcuni con 5 o 6 caratteri.
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俚语 (liyu) “lo slang cinese”
In quest’articolo si parla del linguaggio slang della Cina contemporanea. Questa tipologia della lingua viene sempre più usata, specialmente tra i giovani nel linguaggio da chat.
Clicca qui per leggere l’articolo sullo slang cinese.
Domande frequenti
In lingua giapponese devi prestare molta attenzione a come ti rivolgi alle persone, in base alla loro professione ed all’età. In genere non è così quando parli in cinese.
Di solito, i giornali giapponesi hanno circa il 70% di Kanji, il 20% di hiragana e il 10% di katakana, pertanto, la maggior parte di un testo è in Kanji, ovvero uguale ai caratteri cinesi.
Photo Credits: Wall of Characters by gullevek
Chen dice
Molte frasi scritte in cinese sono sbagliate dal punto di vista grammaticale, lessicale e del modo di dire. Circa il 30% non risulta corretto e non è assolutamente del livello di un madrelingua. Non è consigliabile per dei principianti!
Alessandro dice
Infatti la parte grammaticale è una barzelletta, tante cose sbagliate. Incompetente!
Piero dice
WOW!
Una raccolta incredibile.
Per chi si approccia al cinese, sarebbe utile ordinare gli articoli per grado dalle basi all’avanzato.
Se ci fosse un’elenco del genere, potrei organizzare una dispensa in PDF ;)
SDC dice
Ciao Piero, è difficile ordinare gli argomenti per gradi di difficoltà, visto che per ogni tema direi che ci sono vari gradi!
laura dice
ottima l’idea di raccogliere tutti gli articoli di lingua.
buon lavoro laura
Furio dice
: )