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Grammatica Cinese – Le nostre guide

27/04/2020 di Armando Turturici 6 commenti

Grammatica Cinese

Quest’articolo è una raccolta di tutti gli articoli dedicati alla grammatica cinese che abbiamo pubblicato qui sul sito.

Le caratteristiche generali della lingua cinese

In quest’articolo viene spiegato che cos’è il cosiddetto “cinese mandarino”, quanti sono i dialetti parlati nella Cina contemporanea, qual è il sistema di scrittura della lingua cinese e che cos’è la parola nella lingua cinese; viene altresì spiegato com’è solitamente strutturata la frase cinese.

In un ultima analisi, si entra nel vivo della lingua, partendo dai pronomi personali, i numeri da 1 a 10. Per finire viene spiegato come fare le domande e la negazione semplice.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle caratteristiche generali della lingua cinese.

I classificatori

In quest’articolo viene spiegata una classe grammaticale che non abbiamo nella lingua italiana: i cosiddetti classificatori (come li chiamano i sinologi) o numeratori (come li chiamano i nipponisti) che sono presenti, se pur con delle differenze, tanto nella lingua cinese quanto nella lingua giapponese.

In breve, i classificatori (nella lingua cinese) si inseriscono tra numero e sostantivo per poter formulare le costruzioni numerali o quantitative (10 penne, 5 libri, eccetera). Per ciascuna classe di sostantivi esiste un classificatore appropriato che, purtroppo, bisogna conoscere e studiare.

Clicca qui per leggere l’articolo sui classificatori.

Gli aggettivi predicativi

In quest’articolo vengono spiegati gli aggettivi della lingua cinese e perché vengono comunemente denotati come predicativi o attributivi. Si chiamano così perché hanno intrinseco il valore di predicato (il verbo “essere”), quindi tutti gli aggettivi non si tradurranno semplicemente con “alto”, “basso”, “magro”, “grasso”, bensì con “essere alto”, “essere basso”, “essere magro”, “essere grasso”.

All’interno di quest’articolo spieghiamo anche come negare gli aggettivi, come formulare le domande tramite gli aggettivi, come collegare due o più aggettivi, come esprimere un cambiamento nel tempo e come usare gli aggettivi in funzione di avverbi.

Clicca qui per leggere l’articolo sugli aggettivi predicativi.

La particella di determinazione 的 (de)

In quest’articolo si parla di una struttura caratteristica della lingua cinese, ovvero la struttura “determinante – determinato”. Il determinante è ciò che determina, specifica, caratterizza un qualcos’altro, ovvero il determinato.

Ad esempio, nel sintagma “mi piacciono i cibi appetitosi”, “appetitosi” è il determinante di “cibi”, perché ci dice una caratteristica del determinato “cibo”. A volte, i determinanti possono essere delle frasi vere e proprie che vengono separate dal determinato da una virgola.

In quest’articolo, viene pertanto presentata la particella di determinazione 的 (de), come si usa e come formulare le proposizione relative.

Clicca qui per leggere l’articolo sulla particella di determinazione 的.

Localizzatori, verbi e preposizioni di movimento

In quest’articolo viene spiegato che cosa sono i localizzatori (dentro, fuori, a fianco di, davanti a, dietro a, a destra di, a sinistra di, sopra, sotto), quali sono i principali verbi e le principali preposizioni di movimento.

Viene inoltre introdotto il carattere 在 (zai) “in, trovarsi in, essere in”, il complemento di distanza e l’uso del verbo pseudo esistenziale 有 (you) “avere/esserci”.

Clicca qui per leggere l’articolo sui localizzatori.

La struttura tema-commento

In quest’articolo presentiamo la struttura tema-commento, una delle peculiarità della sintassi della lingua cinese. Il tema è l’argomento principale di cui si parla, mentre il commento è ciò che del tema viene detto. Per esempio: di libri cinesi, io ne vado matto.

Clicca qui per leggere l’articolo sulla struttura tema-commento.

Le preposizioni principali

In quest’articolo si parla di preposizioni che indicano il beneficiario di un’azione compiuta da un altro; si parla di proposizioni finali e causali; proposizioni oggettive e verbi causativi.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle preposizioni principali.

La particella 了 (le)

In quest’articolo viene spiegato nel dettaglio che cos’è, come e quando si usa la particella 了 (le). Questa particella rappresenta uno dei maggiori ostacoli per lo studente di lingua cinese perché i cinesi ne fanno un uso abbondante e, a volte, inconsapevole.

Clicca qui per leggere l’articolo sulla particella 了.

Gli Avverbi 只 (zhǐ), 就 (jiu) e 才 (cai)

In quest’articolo si parla di due avverbi molto usati nella lingua cinese, 只, 就 and 才. Gli usi di questi caratteri sono molteplici. In maniera succinta, si può dire che il primo esprime una certa “facilità” nell’esecuzione dell’azione, il secondo esprime una certa “difficoltà e lentezza”.

Clicca qui per leggere l’articolo su 只 (zhǐ), 就 (jiu) e 才 (cai).

L’aspetto del verbo

In quest’articolo andiamo a vedere come i verbi nella lingua cinese non si coniugano. Ciò non significa che in cinese non esiste modo di indicare i diversi tempi verbali. Il cinese utilizza diversi accorgimenti per esprimere la differenza di tempo verbale.

In quest’articolo si parla dei vari aspetti che può assumere il verbo: aspetto compiuto, azioni in corso di svolgimento, perdurare dell’azione o dello stato dell’azione.

Clicca qui per leggere l’articolo sull’aspetto del verbo.

I complementi di compagnia, mezzo, strumento, argomento e le direzioni

In quest’articolo vengono descritti nel dettagli i complementi di compagnia, di mezzo, di strumento, di argomento e viene altresì descritto come indicare le direzioni (e quindi poterle ricevere), per potersi muovere con scioltezza all’interno dei confini cinesi.

Clicca qui per leggere l’articolo sui complementi di compagnia, mezzo, strumento, argomento e le direzioni.

Gli ausiliari modali

In quest’articolo vengono illustrati nel dettaglio i vari ausiliari modali presenti nella lingua cinese, come per esempio “pensare”, “volere”, “dovere”, “potere”, “sentire”.

Clicca qui per leggere l’articolo sugli ausiliari modali.

I sostituti interrogativi e la struttura 以…为

In quest’articolo parliamo dei sostituti interrogativi (chi, che cosa, dove, quando, perché) e della struttura 以…为. Questa struttura deriva direttamente dal cinese classico ed è utilissima per gli studenti di cinese avanzato.

Clicca qui per leggere l’articolo sui sostituti interrogativi e la struttura 以…为.

I raddoppiamenti

In quest’articolo andiamo a vedere come nella lingua cinese esiste un modo particolare di esprimere determinati concetti facendo ricorso a degli stessi caratteri: il cosiddetto “raddoppiamento”.

Qui vengono illustrati i principali tipi di raddoppiamento presenti nella lingua cinese: il raddoppiamento dei classificatori, dei verbi e degli aggettivi predicativi.

Clicca qui per leggere l’articolo sui raddoppiamenti.

I comparativi

In quest’articolo si parla dei comparativi di maggioranza, minoranza e uguaglianza. In realtà, non esiste un vero e proprio comparativo di minoranza, perché si tratta di negare il comparativo di maggioranza e di uguaglianza.

Clicca qui per leggere l’articolo sui comparativi.

Le costruzioni particolari

In quest’articolo vengono illustrate delle costruzioni particolari della lingua cinese, come quelle introdotte da 如 (ru) “come” e 不如 (buru) “non come”. Suddette costruzioni derivano direttamente dalla lingua cinese classica e sono molto utilizzate, soprattutto nella forma scritta.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle costruzioni particolari.

Le particelle modali

In quest’articolo vengono illustrate le principali particelle modali che vanno inserite alla fine della frase per esprimere qualcosa in maniera efficace e sintetica. Si tratta di particelle atone che possono esprimere sensazioni come lo stupore, ma ce ne sono altre che esprimono la continuità dell’azione e così via.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle particelle modali.

I complementi verbali

In quest’articolo parliamo di complementi verbali, che non esistono in italiano. In mancanza di un termine più specifico, vengono definiti come complementi verbali perché si pongono alla destra del verbo per esprimere dei significati particolari. La lingua cinese è molto fotografica, riesce a regalare dettagli incredibili attraverso i complementi verbali.

Clicca qui per leggere l’articolo sui complementi di grado, qui per leggere l’articolo sui complementi quantitativi, qui per leggere l’articolo sui complementi risultativi, e qui per leggere l’articolo sui complementi direzionali e direzionali figurati.

Le costruzioni con il 把 (ba)

In quest’articolo si parla delle costruzioni con il 把 e dell’origine di questo carattere. Questo carattere in cinese classico significava “prendere”. Nella lingua cinese moderna ci consente di cambiare la sintassi della frase in soggetto – oggetto – verbo, avvicinando il cinese a quello che è il giapponese moderno.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle costruzioni con il 把.

Le costruzioni con il 被 (bei)

In quest’articolo si parla di costruzioni con il 被 e della leggera sfumatura negativa che porta questo modo per esprimere il passivo. Questa sfumatura negativa, grazie all’influenza delle lingue straniere (in particolare l’inglese), si sta gradualmente perdendo. Questo carattere porta con sé il significato di “coperta” e “coprire”.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle costruzioni con il 被.

Le congiunzioni

In quest’articolo si spiegano nel dettaglio le congiunzioni più usate per congiungere due o più frasi: sebbene, tuttavia, poiché, allora, dal momento che, eccetera.

Clicca qui per leggere l’articolo sulle congiunzioni.

Le costruzioni in serie

In quest’articolo illustriamo le costruzioni tipiche della lingua cinese che consentono di esprimere tanti significati in maniera rapida ed efficacissima.

Clicca qui per leggere l’articolo sull costruzioni in serie.

Le domande retoriche

In quest’articolo vengono analizzate nel dettaglio le domande retoriche nella lingua cinese. Come direbbe retoricamente Umberto Eco: “C’è davvero bisogno di domande retoriche?”

Clicca qui per leggere l’articolo sule domande retoriche.

I 成语 (chengyu) “espressioni idiomatiche”

In mancanza di termine migliore, possiamo chiamare i chengyu “espressioni idiomatiche” della lingua cinese. I chengyu sono per lo più composti da 4 caratteri, ma non è raro trovarne alcuni con 5 o 6 caratteri.

Clicca qui per leggere l’articolo sui chengyu.

俚语 (liyu) “lo slang cinese”

In quest’articolo si parla del linguaggio slang della Cina contemporanea. Questa tipologia della lingua viene sempre più usata, specialmente tra i giovani nel linguaggio da chat.

Clicca qui per leggere l’articolo sullo slang cinese.

Domande frequenti

La grammatica cinese è simile a quella inglese?
La grammatica cinese è piuttosto facile da imparare ed è spesso simile a quella inglese. Considera, ad esempio, i modifiers, per i quali i cinesi usano sempre una costruzione soggetto-verbo-oggetto. Se impari il cinese, molto probabilmente non avrai problemi con la grammatica, ma per imparare a scrivere i caratteri, devi imparare a pronunciare i toni e gli idiomi, che sono ampiamente usati anche nel cinese parlato.
Nella lingua cinese esiste il passato remoto?
Una delle cose belle dell’apprendimento del cinese è che questa lingua non ha alcun tempo passato, il che ne rende molto più facile l’apprendimento. Invece di coniugare i verbi, si mette semplicemente la particella ‘le’ (了) dopo il verbo. Ad esempio “Mangio del cibo” è scritto così: “我吃饭, Wǒ chī fàn”. Se dici “Ieri ho mangiato del cibo”, in cinese si dirà semplicemente: “我昨天吃了饭, Wǒ zuótiān chīle fàn‘.
Il cinese è più difficile del giapponese?
Alcuni sostengono che il giapponese sia più difficile del cinese e viceversa. In generale, la grammatica cinese è più semplice. Inoltre, il fatto che non si coniughino i verbi, o che non ci siano differenze di genere, fa sì che il cinese sia più facile da imparare. Detto questo, il giapponese è più facile, nel senso che non ci sono i toni, le parole sono più facili da pronunciare (almeno per la maggior parte degli occidentali) ed i loro alfabeti/caratteri non sono così difficili da imparare.

In lingua giapponese devi prestare molta attenzione a come ti rivolgi alle persone, in base alla loro professione ed all’età. In genere non è così quando parli in cinese.

Quanto tempo ci vuole per imparare bene il cinese?
E’ difficile dirlo, in quanto è un fatto fortemente individuale. In generale, preparati a studiare il cinese ogni giorno per almeno 2-3 anni prima di saperlo bene.
I giapponesi sanno leggere il cinese?
Sì, i giapponesi hanno due alfabeti diversi, chiamati Hiragana e Katakana. Inoltre, hanno anche un sistema di scrittura chiamato Kanji, che comprende i caratteri cinesi che rappresentano delle parole intere. Pertanto, i giapponesi riescono ad imparare a leggere il cinese più velocemente di molti altri stranieri.

Di solito, i giornali giapponesi hanno circa il 70% di Kanji, il 20% di hiragana e il 10% di katakana, pertanto, la maggior parte di un testo è in Kanji, ovvero uguale ai caratteri cinesi.

Quanti caratteri devi conoscere per sapere bene il cinese?
Per essere considerati fluenti, in generale i cinesi devono imparare 1.500 – 2.000 caratteri. Tuttavia, ciò non significa che devi imparare solo 1.500 – 2.000 parole. Il tuo livello di competenza del cinese verrà piuttosto determinato in base al numero di parole che conosci e non solo dalla quantità dei caratteri.
Esiste un alfabeto cinese?
No, non esiste un alfabeto in cinese, così come accade nella maggior parte delle altre lingue. Tuttavia, in cinese esiste il pinyin: un sistema di simboli che mostra la fonetica di tutti i caratteri cinesi.
Il pinyin e il mandarino sono uguali?
Il pinyin è un alfabeto, nonché una romanizzazione dei caratteri cinesi. Per dirla in breve, il sistema pinyin ti aiuta a capire come vengono pronunciati i caratteri cinesi, toni compresi. Ad esempio, la parola “gatto” 猫, in pinyin si scrive “Māo”.

[Photo Credits (Creative Commons License): www.flickr.com/photos/gullevek/]

Archiviato in:Imparare il Cinese Contrassegnato con:Impara il cinese

Info Armando Turturici

Nato a Caltanissetta nel 1992, si laurea triennale in Cinese e Inglese all'Università degli Studi di Enna Kore, nel 2014. Nel 2017, si laurea magistrale all'Università degli studi di Torino in Cinese e Giapponese. Attualmente è docente di lingua Cinese presso il Liceo Scientifico "A.Volta" di Caltanissetta. Puoi contattarlo qui e seguire le attività della sua scuola qui.

Commenti

  1. Chen dice

    06/05/2020 alle 18:22

    Molte frasi scritte in cinese sono sbagliate dal punto di vista grammaticale, lessicale e del modo di dire. Circa il 30% non risulta corretto e non è assolutamente del livello di un madrelingua. Non è consigliabile per dei principianti!

    Rispondi
    • Alessandro dice

      07/05/2020 alle 23:05

      Infatti la parte grammaticale è una barzelletta, tante cose sbagliate. Incompetente!

      Rispondi
  2. Piero dice

    08/10/2019 alle 14:14

    WOW!
    Una raccolta incredibile.
    Per chi si approccia al cinese, sarebbe utile ordinare gli articoli per grado dalle basi all’avanzato.

    Se ci fosse un’elenco del genere, potrei organizzare una dispensa in PDF ;)

    Rispondi
    • SDC dice

      11/10/2019 alle 07:53

      Ciao Piero, è difficile ordinare gli argomenti per gradi di difficoltà, visto che per ogni tema direi che ci sono vari gradi!

      Rispondi
  3. laura dice

    11/12/2017 alle 20:34

    ottima l’idea di raccogliere tutti gli articoli di lingua.
    buon lavoro laura

    Rispondi
    • Furio dice

      12/12/2017 alle 17:09

      : )

      Rispondi

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