“Non esistono molte scorciatoie in natura. Le strade che a prima vista appaiono come scorciatoie sono mere deviazioni (mascherate come meno lavoro),” Seth Godin.
Oggi voglio parlare di Remembering the Hanzi, un metodo alternativo per imparare a scrivere e ricordare il significato dei caratteri cinesi.
Se non ne hai mai sentito parlare, prima di continuare a leggere quest’articolo ti consiglio di dare un’occhiata alla mia recensione del metodo.
Sette ragioni per cui dovresti evitare Remembering the hanzi (se il tuo scopo è quello di imparare il cinese velocemente)
- Remembering the Hanzi fornisce solo il significato dei caratteri. Il metodo prevede che pronuncia e toni si apprendano solo in un secondo momento. Tra l’altro il libro non tiene conto della struttura grammaticale del cinese, che bisogna comunque imparare se si vuole riuscire a comunicare in mandarino (non credere a chi ti dice che il cinese non ha grammatica).
- Nel cinese moderno la maggior parte degli aggettivi, nomi e verbi sono composti da due o più caratteri. Quindi conoscere il significato originale di un carattere può risultare inutile visto che la nuova parola ha spesso un significato diverso. Ecco un esempio che faccio spesso: anche se 小 significa “piccolo” e 心 significa “cuore,” la combinazione 小心 significa “fare attenzione.”
- A causa della natura del metodo e del numero di caratteri che dovrai imparare, sarai costretto ad associare un solo significato per carattere. Non solo, il significato dovrà essere quello suggerito da Heisig (il creatore del metodo). Anche se questa limitazione appare necessaria se si vuole evitare di confondere i caratteri in un secondo momento, si tratta di uno svantaggio non da poco (tieni conto che i caratteri cinesi – soprattutto quelli più comuni – possono assumere un significato diverso a seconda del contesto).
- Molti caratteri sono facili da ricordare, magari perché li vedi ogni giorno, perché hanno una forma particolare o perché ti ricordi il contesto nel quale li hai imparati. Purtroppo se decidi di seguire il metodo descritto in Remembering the Hanzi dovresti imparare ogni carattere tramite una storia. Infatti i caratteri più semplici fungono spesso da primitive per quelli più complicati (ad esempio 木+目+心=想). L’ingegneria inversa richiede un’immaginazione disciplinata, non c’è spazio per l’improvvisazione!
- Supponiamo che tu abbia creato la tua bella storia. Ti troverai spesso costretto a ricostruirla nella tua mente per ricordarti il significato del carattere. Questo processo può durare decine di secondi. Ti sembra naturale? Bene, perché neanche a me. Qualcuno si sentirà in dovere di spiegarci che, dopo aver ripetuto e rivisitato il carattere decine o centinaia di volte, sarai in grado di ricordare il significato del carattere istantaneamente. Uh? Are you kidding me? Ma il vantaggio principale del metodo non era quello di evitare le tediose ripetizioni necessarie per imparare un carattere?
- Si può fare un ragionamento simile per la scrittura dei caratteri: chi impara a scrivere tramite Remembering the Hanzi di solito è più lento. Il metodo fu inventato negli anni settanta, nell’era geologica pre-smartphones. Oggigiorno ci sono, a mio avviso, strumenti più efficaci per imparare a scrivere, Skritter in primis.
- Ho lasciato la ragione più importante per ultima. Più parlo con ragazzi e ragazze intenzionati a imparare il cinese più mi convinco che la maggioranza di quelli che scelgono di seguire il percorso tracciato da Remembering the Hanzi siano in cerca di una scorciatoia. Ma sei davvero convinto che inventare una storia per ognuno dei 3,000 caratteri presenti nel libro di modo che qualche mese (o anno) più tardi si abbia una conoscenza teorica che non ti permette di comunicare (vedi i primi due punti) sia una scorciatoia? Perché a me suona come un lavoraccio.
Sto davvero affermando che Remembering the Hanzi sia inutile e che tutti i fan di Heisig si siano sbagliati?
No!
Heisig ha avuto una fantastica idea e, quel che più conta, la perseveranza per realizzarla. Quando non era che uno studente di giapponese a Tokyo ebbe le palle di sfidare tutti i dinosauri (i professori di giapponese) per difendere il suo metodo sino a vedere la prima versione del suo libro pubblicata.
Tra l’altro Remembering the Hanzi rappresenta una fantastica tassonomia dei caratteri cinesi e lo raccomando a chiunque ami i caratteri cinesi per la loro intrinseca bellezza (invece che considerarli come un ostacolo tra lui e la lingua cinese), a chi parla già cinese ma vuole migliorare la sua conoscenza dei caratteri (soprattutto per quanto riguarda la scrittura) e a chi si diverte con l’ingegneria inversa.
Imparare il cinese: La via dell’indolenza (undicesimo mese)
Sono ancora in Italia quindi con il cinese sto andando a rilento.
Ho continuato con le mie revisioni giornaliere di flashcard Anki e con ChinesePod.
Dopo un po di esperimenti con Skritter, ho deciso di studiare i caratteri delle liste HSK in modo da darmi un obiettivo a lungo termine.
Per ora sto andando al ritmo di dieci minuti al giorno.
Due mesi di pausa dal cinese e dalla Cina mi sono serviti. Adesso, ogni volta che sento parlare cinese, mi viene una fitta al cuore. Mi manca proprio!
Qual’è il tuo metodo per memorizzare i caratteri cinesi?